L’inverno ungherese fa da scenario estremo alla XIX edizione degli Europei di cross. Budapest accoglie l’atletica del vecchio continente totalmente imbiancata, e spazzata da un vento polare. La partenza della prova maschile under 20 vede gli azzurri nelle primissime file, a giocarsi la posizioni di testa con i migliori. Il ritmo è imposto da un terzetto, che comprende il polacco Kulka, il belga Kimeli e il bulgaro Tsenov. Con loro, in un gruppo di venti, anche gli azzurri Quazzola(Atletica Piemonte) e Samuele Dini. Intorno ai due terzi di corsa, Kulka produce il primo dei due cambi che, alla fine, risulteranno decisivi. Gli resiste solo Tsenov, ultimo ad arrendersi a circa 1000 metri dal traguardo. Dini, protagonista dallo start, tiene abbastanza bene nel gruppo degli inseguitori, ed è tredicesimo, mentre alle sue spalle si fanno notare sia Italo Quazzola (28esimo, anche lui molto attivo al via) sia il talentuosissimo Yeman Crippa, sedici anni appena (trentaduesimo). Il fratello Neka è quarantunesimo, Lorenzo Dini, il gemello di Samuele, è 44esimo, Dylan Titon 77esimo. La Russia si prende l’oro, davanti a Francia e Gran Bretagna. L’Italia è sesta, piazzamento discreto, che fa ben sperare in prospettiva, alla luce della giovane età dei componenti la squadra (il solo Titon è del 1993, gli altri sono tutti del 1994, tranne Yeman Crippa, addirittura del 1996).
Dic 10